L'ACQUISTO E LA VENDITA DI AUTO AZIENDALI


N. protocollo: 94/2020

L'ACQUISTO E LA VENDITA DI AUTO AZIENDALI

 

 

La ricorrenza dell'acquisto e della rivendita delle auto aziendali determina la necessità di avere chiare le conseguenze contabili e tributarie che si vengono a creare. La normativa, infatti, propone differenti casistiche che si possono sovrapporre e, solo inquadrando correttamente la tipologia di mezzo e il tipo di utilizzo, si riesce a impostare la contabilità per avere a disposizione gli elementi utili per la compilazione delle dichiarazioni annuali.

 

L'acquisto del veicolo aziendale

L'acquisto di un veicolo aziendale può essere finalizzato a soddisfare differenti esigenze che, peraltro, possono determinare diverse conseguenze in merito alla detrazione dell'Iva e deduzione dei costi connessi.

In linea di principio, si potrebbero identificare le 3 seguenti situazioni:

1)   acquisto di unautocarro;

2)   acquisto di un veicoloaziendale;

3)  acquisto di un veicolo da concedere in uso promiscuo a dipendenti per la maggior parte delperiodo diimposta.

L'ipotesipiùsempliceècertamentelaprima,stante il fattochel'autocarrononsubiscelimitazionialla detrazione dell'Iva (se l'acquisto risulta inerente con l'attività aziendale) né limitazioni alla deduzione delcosto(acondizionechel'immatricolazionedelveicolosia"genuina").

 

In particolare, si avrà:

 

Diversi

a

Fornitore XY

 

24.400

Autocarri

 

 

20.000

 

Iva su acquisti detraibile

 

 

4.400

 

Il valore del bene verrà poi inserito nel libro dei cespiti ammortizzabili e assoggettato a un piano di ammortamento secondo criteri civilistici, tenendo conto che la deducibilità massima fiscale è fattapari al 20%, con riduzione alla metà nell'anno di entrata in funzione del bene.

Ove l'acquisto abbia a oggetto un'autovettura aziendale, invece:

·     l'Iva si rende detraibile nella sola misura del 40%;

·     il costo è fiscalmente deducibile nei limiti del valore massimo riconosciuto dal fisco, pari a 18.076 euro, nella misura forfetaria del20%.

La scrittura contabile sarebbe la seguente:

 

Diversi

a

Fornitore XY

 

24.400

Autovetture aziendali

 

 

20.000

 

Iva su acquisti detraibile

 

 

1.760

 

Iva su acquisti indetraibile

 

 

2.640

 

Il valore dell'Iva indetraibile si cumula con il costo del veicolo, con la seguente scrittura (che potrebbe essere assorbita anche nell'articolo in partita doppia che precede):

Autovetture aziendali

 

a

Iva su acquisti indetraibile

 

 

2.640

 

Così, si avrebbe che il valore complessivo del bene, da iscrivere nell'attivo di bilancio e sul libro dei beni ammortizzabili, risulta pari a 22.640 euro.

Ipotizzando che gli ammortamenti vengano civilisticamente stanziati secondo il medesimo criterio fiscale, al 31 dicembre del primo anno di entrata in funzione del bene si avrebbe:

·     ammortamento annuo: 22.640 x 25%: 2 =2.830

·     dicuiammortamentosuvaloremassimo rilevante:18.076x25%:2=2.259,50

·     dicuiquotadiammortamentodeducibile:2.259,50x20%=451,90

·     di cui ammortamento non deducibile: 2.830 - 451,90 = 2.378,10

La scrittura contabile (ove si intendesse evidenziare separatamente la quota di costo non deducibile) sarebbe la seguente

 

Diversi

a

F.do Amm.to Autovetture

 

2.830,00

Ammortamento Autovetture Ded.

 

 

2.378,10

 

Ammortamento Autovetture Non Ded.

 

 

451,90

 

 

Ove l'acquisto abbia a oggetto un'auto da concedere in uso promiscuo ad un dipendente, provvedendo all'emissione di fattura per il valore convenzionale pari alle tariffe Aci, invece:

·     l'Iva si rende detraibile integralmente (solo perché si riaddebita un corrispettivo con Iva). Pertanto, ove si preferisse, invece, evidenziare unfringe benefitin busta paga, l'Iva tornerebbe a essere detraibile nella misura del40%;

·     ilcostoèfiscalmentededucibilesenzalimitidivaloremassimo, siapurenellamisuradel70%. La scrittura contabile sarebbe laseguente:

Diversi

a

Fornitore XY

 

24.400

Autovetture aziendali

 

 

20.000

 

Iva su acquisti detraibile

 

 

4.400

 

 

Ipotizzando che gli ammortamenti vengano civilisticamente stanziati secondo il medesimo criteriofiscale, al 31 dicembre del primo anno di entrata in funzione del bene si avrebbe:

·     ammortamento annuo: 22.000 x 25% : 2 =2.750

·     di cui ammortamento deducibile: 2.750 x 70% =1.925

·     di cui ammortamento non deducibile: 2.750 - 1.925 = 825

La scrittura contabile (ove si intendesse evidenziare separatamente la quota di costo non deducibile) sarebbe la seguente

 

Diversi

a

F.do Ammortamento Autovetture

 

2.750

Amm.to Autovetture Ded.

 

 

825

 

Amm.to Autovetture Non Ded.

 

 

1.925

 

 

La cessione del veicolo aziendale

All'atto della cessione, in relazione alle tre ipotesi sopra differenziate, si possono produrre le seguenti situazioni.

Ipotizziamo che:

·      il valore di cessione del bene, come da quotazione dei listini di mercato (da intendersi Iva inclusa) è pari a 12.200euro;

·      ilvaloreresiduo contabiledelbeneèparia6.000euro(storico di24.000efondodi18.000).

Se oggetto della cessione è un autocarro non vi sono particolari problemi, in quanto l'Iva è stata integralmente detratta e il costo integralmente dedotto.

Pertanto, si avrà un imponibile di 10.000 oltre a un'Iva di 2.200.

Il valore di realizzo è 10.000, mentre il valore residuo è 6.000, quindi si evidenzierà una plusvalenzadi 4.000euro.

 

Contabilmente si avrà:

 

Diversi

a

diversi

 

 

Fondo Ammortamento autocarri

 

 

18.000

 

Credito versso Cliente XY

 

 

12.200

 

 

 

Autocarri

 

24.000

 

 

Plusvalenza da cessione

 

4.000

 

 

Iva a debito

 

2.200

Se oggetto della cessione è una vettura aziendale, l'Iva grava solo sul 40% del valore e la plusvalenza dovrà essere tassata in proporzione alla percentuale di ammortamenti dedotti rispetto a quelli totalieffettuati.

Per determinare l'imponibile da assoggettare a Iva si può moltiplicare il valore complessivo dicessione per il etro 0,367647059.

Così, si otterrà un imponibile di 4.485,29 e un'Iva di 986,76; la restante parte del corrispettivo è fuori campo Iva.

In merito alla tassazione della plusvalenza, si ipotizzi che, a fronte di un totale di 18.000 di ammortamenti stanziati, siano stati dedotti solo 10.000; pertanto, la percentuale di plusvalenza datassare è pari al 55,56 del totale.

Ancheintalcaso,percomodità espositiva,ipotizziamocheilvalore dicostofosse di24.000eilvalore del fondo di18.000.

 

Pertanto, si avrebbe:

Corrispettivo da cessione (Iva compresa)

12.200,00

-    di cui Iva

-986,76

Valore di cessione (imponibile e fuori campo)

11.213,24

Valore residuo contabile

-6.000,00

Plusvalore

5.213,24

-  di cui quota imponibile (55,56%)

2.896,48

-  di cui quota non imponibile (44,44%)

2.316,76

 

Contabilmente si avrà:

Diversi

a

diversi

 

 

Fondo Amm.to autovetture

 

 

18.000

 

Credito verso Cliente XY

 

 

12.200

 

 

 

Autovetture

 

24.000,00

 

 

Plusvalenza da cessione Imp.

 

2.896,48

 

 

Plusvalenza da cessione NI

 

2.316,76

 

 

Iva a debito

 

986,76

Se oggettodellacessione èunavetturadatainusopromiscuo aldipendentecuisonostate addebitate fatture per l'uso privato, l'Iva è analoga a quella del caso dell'autocarro e la plusvalenza dovrà essere tassatainproporzioneallapercentualediammortamentidedotti rispettoaquelli totalieffettuati.

In merito alla tassazione della plusvalenza, si ipotizzi che, a fronte di un totale di 18.000 di ammortamenti stanziati, siano stati dedotti solo 12.600; pertanto, la percentuale di plusvalenza datassare è pari al 70% del totale.

La plusvalenza, in questo caso, è pari a 10.000 (corrispettivo) - 6.000 (valore residuo) = 4.000.

Contabilmente si avrà:

 

Diversi

a

diversi

 

 

Fondo Ammortamento autovetture

 

 

18.000

 

Credito verso Cliente XY

 

 

12.200

 

 

 

Autovetture

 

24.000

 

 

Plusvalenza da cessione Imp.

 

2.800

 

 

Plusvalenza da cessione NI

 

1.200

 

 

Iva a debito

 

2.200

 

 



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