ABROGAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ED INTRODUZIONE DEGLI ISA


 

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ABROGAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ED INTRODUZIONE DEGLI ISA

 

A decorrere dal periodo di imposta 2018 gli studi di settore e i etri cessano di esistere e saranno sostituiti dagli Isa, indicatori sintetici di affidabilità fiscale, già predisposti in 175 varianti, legate alle varie tipologie di codici Ateco.

A livello teorico, si tratta di una vera e propria rivoluzione, in quanto da un approccio di accertamento punitivo (degli studi) si transita ad uno di collaborazione (c.d. compliance) degli Isa; i soggetti allineati al modello potranno conseguire dei benefici, mentre gli altri denoteranno un maggior rischio fiscale e avranno maggiore probabilità di subire un controllo.

A livello pratico, mancando ancora ilsoftware per l'effettuazione dei calcoli (che, secondo le indiscrezioni di stampa, dovrebbe chiamarsi SISA), non è dato sapere quale sarà l'esito effettivo; tuttavia, le statistiche della Sose (la società che elabora gli strumenti) prevedono un possibile disallineamento per circa il 40% delle partite Iva interessate.

Ad oggi, possiamo solo dire che in data 6 giugno 2019 è stata pubblicata sul sito delle Entrate la versione Beta delsoftware, accompagnata dalla premessa che la medesima non può essere utilizzata per il calcolo definitivo e per la compilazione delle dichiarazioni (come a dire che si è dovuto pubblicare qualcosa per placare il malcontento, ma siano bel lungi dall'aver raggiunto il traguardo).

Nell'attesa di approfondire la conoscenza del nuovo strumento definitivo, vale almeno la pena di intercettare i tratti di divergenza rispetto agli studi di settore. Per molti profili, invece, si tratta di mantenere le vecchie abitudini (struttura dei modelli di acquisizione dei dati, cause di esclusione, meccanismi sanzionatori, etc.).

 

Prima differenza: dalla congruità al voto in pagella (c.d. regime premiale)

Un primo tratto innovativo degli Isa è costituito dal risultato finale del calcolo che si ottiene con ilsoftware. Diversamente dagli studi di settore, ove l'obiettivo finale era un ricavo/compenso congruo (unitamente ad aspetti di coerenza), gli Isa generano un voto, come una sorta di pagella scolastica.

A ciascun voto è associata una conseguenza, positiva o negativa.

Il voto sarà espresso in una scala da 1 a 10:

·         sino al 6 (compreso), la posizione non sarà giudicata sufficiente, con possibile inserimento nelle liste dei contribuenti da sottoporre a controllo;

·         il voto 7 dovrebbe corrispondere ad una sorta di neutralità fiscale;

·         dal voto 8 in su, il sistema apprezza la condizione del contribuente e gli offre dei benefici premiali che rappresentano un premio, talvolta anche interessante. I vantaggi ed il voto minimo necessario per conseguirli sono rappresentati nella tabella che segue.

 

 

 

 

La pagella

Effetti connessi alla posizione del contribuente

Voto

Inserimento nelle liste di controllo

1-6

Nessuna conseguenza immediata, né positiva né negativa

7

Possibilità di compensare il credito imposte dirette del 2018, sino a 20.000 euro, senza visto di conformità

8

Possibilità di compensare il credito Iva del 2019, ovvero quello trimestrale dei modelli TR presentati nel 2020, sino a 50.000 euro senza visto di conformità (soglia cumulata con quella del rigo seguente)

8

Possibilità di richiedere a rimborso il credito Iva del 2019, ovvero quello trimestrale dei modelli TR presentati nel 2020, senza visto di conformità o polizza fideiussoria sino a 50.000 euro (soglia cumulata con quella del rigo precedente)

8

Accorciamento di 1 anno dei termini di controllo

8

Esclusione da accertamenti analitico induttivi

8,5

Esclusione dal regime delle società di comodo

9

Franchigia da accertamento sintetico da redditometro, a condizione che il reddito complessivo accertabile non ecceda di due terzi il reddito dichiarato.

9

Il voto automatico ottenuto dalla procedura può essere migliorato dal contribuente, anche al fine di accedere al regime premiale; in tal senso, è necessario aggiungere ulteriori componenti positivi, non risultanti dalle scritture contabili, ovviamente rilevanti per la determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi.

Tali ulteriori componenti positivi rilevano anche ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) e determinano un corrispondente maggior volume di affari rilevante ai fini dell'Iva.

Ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, salva prova contraria, all'ammontare degli ulteriori componenti positivi di cui ai precedenti periodi si applica, tenendo conto dell'esistenza di operazioni non soggette ad imposta ovvero soggette a regimi speciali, l'aliquota media risultante dal rapporto tra l'imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d'affari dichiarato.

La dichiarazione dei maggiori importi non comporta l'applicazione di sanzioni e interessi a condizione che il versamento delle relative imposte sia effettuato entro il termine e con le modalità previsti per il versamento a saldo delle imposte sui redditi, con facoltà di effettuare il pagamento rateale delle somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte.

 

Seconda differenza: dall'analisi di un periodo, a quella su più annualità

Come noto, gli studi di settore fornivano i risultati di congruità e coerenza in relazione alle informazioni relative ad un solo periodo di imposta; nel tempo, inoltre, tali dati venivano calmierati per effetto dell'applicazione dei c.d. correttivi anti-crisi, elaborati di anno in anno per consentire di applicare un meccanismo standard relativo a posizioni di normalità economica a periodo che potevano essere stati toccati dalla crisi economica.

 

 

 

Gli Isa, invece, fondano la propria analisi:

·         sui dati del periodo di riferimento, forniti dal contribuente;

·         sui dati di un periodo di 7 anni precedenti, elaborati direttamente da parte dell'Agenzia delle entrate e messi a disposizione del contribuente. Tali dati, condensanti probabilmente in un file XML, risultano indispensabili per effettuare il conteggio con ilsoftware Sisa e dovrebbero svolgere la funzione di tenere in considerazione l'evoluzione della posizione del contribuente nel tempo. Lo studio provvederà al prelievo di tali informazioni per conto del cliente, sulla base di procedure che sono già state annunciate ma non sono ancora state rese disponibili dall'amministrazione.

 

Terza differenza: gli indicatori di anomalia pesano più di quelli di affidabilità

Abbiamo già indicato che la sintesi fornita dalsoftware Sisa sarà un voto, variabile da 1 a 10, dal quale dipenderanno le conseguenze per il contribuente, in termini problematici, ovvero premiali.

Vale la pena di rammentare che tale voto è dato dalla media di:

·         indicatori elementari di affidabilità, che individuano l'attendibilità di relazioni e grandezze di natura contabile e strutturale, tipici del settore e del modello organizzativo di riferimento (ad esempio, ricavi per addetto, valore aggiunto per addetto, reddito per addetto, etc.);

·         indicatori elementari di anomalia, che segnalano la presenza di profili contabili e/o gestionali atipici rispetto al settore e/o al modello organizzativo di riferimento, oppure che segnalano incongruenze riconducibili ad ingiustificati disallineamenti tra le informazioni dichiarate nei modelli, ovvero tra queste e le informazioni presenti nei modelli dichiarativi e/o in altre banche dati, con riferimento a diverse annualità d'imposta (tali indicatori sono a loro volta suddivisi in ulteriori sezioni, quali la gestione caratteristica, quella dei beni strumentali, quella della redditività, quella della gestione extra caratteristica, quella degli indicatori specifici del settore, etc.).

Gli indicatori di affidabilità partecipano al calcolo su una scala da 1 a 10, mentre quelli di anomalia su una scala da 1 a 5 (con il valore 1 che evidenzia la presenza di una grave anomalia).

Risulta allora evidente che il voto finale rimanga fortemente influenzato da quello emergente dagli indicatori di anomalia; pertanto, il primo obiettivo che bisogna raggiungere appare quello di eliminare (o ridurre al massimo) tali aspetti negativi, ancor prima di incrementare i profili di affidabilità.

 

Conclusioni

A oggi non risulta facile poter delineare uno scenario preciso in merito alla gestione della campagna Isa; visti i ritardi nel rilascio delsoftware sembra che sia ormai data per scontata una proroga del termine di versamento di almeno 20 giorni, forse insufficiente rispetto alle reali esigenze.

La conferma delle indiscrezioni si è avuta nella serata del 6 giugno scorso, quando è stata annunciata la firma del D.P.C.M. da parte del Ministro, nell'attesa dell'avallo del Presidente del CdM.

In ogni caso, quando saranno disponibili i primi strumenti operativi, sarete contattati per gli approfondimenti del caso e per valutare l'opportunità di un miglioramento del voto ottenuto, ove il medesimo fosse giudicato non di soddisfazione, ovvero pericoloso.

Lo studio rimane a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.

Distinti saluti

Crema, li 10/06/2019                                                                                  Studio Associato Zaniboni

 



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